Architetture Lontane

Paolo Conte

Avvenne per caso in una
Stradina moderna sotto la pioggia
Gli ombrelli che fanno zum, zum, zum
E l'universo fa bum, bum, bum

Lui, una canzone francese
Lei, una rossa risata irlandese
Piovvero languidi giorni
Piovvero languidi giorni

Sì ma io dov'ero andato
Tutto mi sarei guardato
E ne avrei scritto anche meglio di così

Lui era un loden portato da una
Dolcezza senza rimpianti
Da studi classici ardenti
La pipa morsa tra i denti

Lei era un cavallo, un gatto, un'ondata
Di mare nordico al sole
Vestita come uno vuole
Vestita come uno vuole

Due belle gambe, lei e un po' di
Fumo azzurro, lui
Col permesso degli dei

Gli dei dei bei sonni
Gli dei dei begli anni
Gli dei dell' amore rosso
Del fuoco nelle sottane, architetture lontane

La vecchia canzone francese
Contro una rossa risata irlandese
Gli ombrelli che fanno zum, zum, zum
E l'universo fa bum, bum, bum

Curiosità sulla canzone Architetture Lontane di Paolo Conte

Quando è stata rilasciata la canzone “Architetture Lontane” di Paolo Conte?
La canzone Architetture Lontane è stata rilasciata nel 1995, nell’album “Una Faccia in Prestito”.

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