Estraggo musica dall'aria

Alessio Mariani, Gezim Nerjaku

(Can you imagine?)
(Oh-oh, oh-oh, eh-eh)
(Oh-oh, oh-oh, eh-eh)
(Oh-oh, oh-oh, eh-eh)
(Oh-oh, oh-oh, eh-eh)

Seh, e mi ricordo bene, eh-eh

Pensieri appostati sui tetti puntano al petto, sparano colpi
Piovono serie di flash, sparano in testa mille ricordi
Io vedo me stesso a dieci anni, le strade di Reggio, le case fra i pioppi
La pioggia che cade perenne, che scende da sempre, che allaga i miei occhi
Quando tu ancora c'eri, davi colore ai cieli
Ogni ricordo è un microcosmo in cui ritorno a ieri
Ed ogni scorcio è un mio ricordo e lo rincorro
Un corpo a corpo con l'inconscio
Polso pronto e il cuore e gli occhi pieni
La voce risuona lontana
Io corro fra viali e castagni
Sole che brilla sulla via Emilia
Luna che vibra, come dipinto
Odore di tiglio nella provincia
Luce che filtra e scioglie la brina
Sopra la vigna
Rivivere dentro i tuoi quadri

E mi ricordo bene
E vedo tutto insieme
Perché dentro questo cuore ho cento buchi e crepe
La tua mano sulla fronte mentre il cielo stringeva
Ha reso tenera la notte più di Keats e Fitzgerald
E mi ricordo bene
E so che tutto è breve
Perché dentro questo cuore ho cento funi e leve
La tua mano senza forza mentre il cielo stingeva
Ha reso verità alla pioggia, sai, più gelida ogni goccia

Ti sento e ti chiamo lontano
La voce che sale due ottave
Se viaggio all'indietro negli anni rivedo l'autunno che invade le strade
Rivedo le nubi che aspirano fumi, poi sputano vento sul piano padano
C'è un velo di luce che corre nel buio
Qui viaggio nel tempo e ti tengo la mano, piano
Non so, tu resti nell'iride
È un monologo come Eschilo e Euripide
C'è chi dice, "Il tempo è eterno ma non basterà"
Passo una notte dell'inverno come Pasternak-nak
Non basterà il rap, sei attratta da Dio
Tu sì che credevi in me più che in un buon Dio
Alla fine hai visto che fra gli anni e i consigli
Questa penna pensa a te e continua a stupirti
Rivedo ora i vicoli, parco, via del Gattaglio, fine di marzo
La pioggia sugli olmi in ritardo che piangono foglie sui plinti di marmo
E gli occhi tuoi piccoli, fragili guardano i raggi dai dei platani
Seguono i passi, le vie sotto i frassini
Nasce qua un mondo nascosto allo sguardo
Questa pioggia sopra gli occhi brucia, incombe e bombarda
Questa nave di ricordi è ferma al porto e non salpa
E ogni nota sale al culmine, comunica al noumeno
E se illumina sto buio la mia musica ti parla, mamma (ehi)
Scroscia forte dall'alba
Ogni goccia tocca il suolo che nasconde un fantasma
Direttore di sta orchestra, tu mia musa che incanta
Questo micro è una bacchetta
Estraggo musica dall'aria

E mi ricordo bene
E vedo tutto insieme
Perché dentro questo cuore ho cento buchi e crepe
La tua mano sulla fronte mentre il cielo stringeva
Ha reso tenera la notte più di Keats e Fitzgerald
E mi ricordo bene
E so che tutto è breve
Perché dentro questo cuore ho cento funi e leve
La tua mano senza forza mentre il cielo stingeva
Ha reso verità alla pioggia, sai, più gelida ogni goccia

Curiosità sulla canzone Estraggo musica dall'aria di Murubutu

Chi ha composto la canzone “Estraggo musica dall'aria” di di Murubutu?
La canzone “Estraggo musica dall'aria” di di Murubutu è stata composta da Alessio Mariani, Gezim Nerjaku.

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