Il Cemento Non È Un Fiore

Andrea Curci, Federico Leonardo Lucia, Francesco Vigorelli

In ginocchio, mani giunte, forze occulte, corpi esanimi
Camminare sulle punte per non risvegliare gli animi
Aldilà, donne defunte, cospirazioni, vere o presunte
Nel cielo stelle con sei punte, sii sincero arriva al dunque

Fiori di ciliegio su capelli sporchi
È un altro lurido inverno dai giorni troppo corti
Oggi mi vesto di nero come il sangue dei morti
In una grande metropoli con un piccolo cuore
Fiori di ciliegio su capelli sporchi
Un altro lurido inverno dai giorni troppo corti
Oggi mi vesto di nero come il sangue dei morti
Il cemento non ha odore, il cemento non è un fiore

La vita è bella ma basta poco per restarne delusi
Non amo la realtà, ma non so stare ad occhi chiusi
Sogni nel cassetto con il doppio fondo (cattiva aria)
Nel pozzo senza fondo, non ti schianti, muori di vecchiaia
Tu non sai chi hai davanti se i diamanti oppure l'oro
Parlano dell'invidia degli altri e mai della loro
Ho toccato il fondo ma non so dirti quanto è profondo
Io ho le braccia troppo corte per toccar con mano il mondo
Ma nonostante tutto credo ancora in qualcosa
Ma sinceramente non so dirti ancora bene in cosa
Una di queste sere resto sveglio
La gente fa di tutto per stare bene, ma nulla per stare meglio
Le vicessitudini gli attimi le notte e le inquietudini
Ah, già poi c'è la storiella che i primi saranno gli ultimi
In mezzo secondo lascio tutto senza remore
Non puoi cambiare il mondo, ma puoi cambiare le regole

Fiori di ciliegio su capelli sporchi
È un altro lurido inverno dai giorni troppo corti
Oggi mi vesto di nero come il sangue dei morti
In una grande metropoli con un piccolo cuore
Fiori di ciliegio su capelli sporchi
Un altro lurido inverno dai giorni troppo corti
Oggi mi vesto di nero come il sangue dei morti
Il cemento non ha odore, il cemento non è un fiore

Frate', i fiori di ciliegio non sanno di fresco
Qui sa tutto di cemento, lo senti pure se annusi il mio testo
E sul cemento non crescono i fiori
Qui non vincono i buoni, conviene restarne fuori
Sto seduto sul mio trono da emarginato, da condannato
Ma se ci penso è la musica il mio reato
Frate', l'oro luccica, il grano stuzzica
Ma la vita non va a peso d'oro, una vita è la prima e l'ultima
Non serve che scegli tra il bene e il male
Frate', se a trecento all'ora, a fare i spenti, ci vede alla grande uguale
E ti vengono tutti addosso, frà, e tu li vedi arrivare
E se ti schianti, rimetti la prima e riinizi a guidare
Io sto in piedi sul cemento che soffoca il mio paese
Col ciliegio in testa, come un demone giapponese
Ed è brutto volare via, come un fiore di ciliegio
Ma restare per sempre come il cemento forse è peggio

Fiori di ciliegio su capelli sporchi
È un altro lurido inverno dai giorni troppo corti
Oggi mi vesto di nero come il sangue dei morti
In una grande metropoli con un piccolo cuore
Fiori di ciliegio su capelli sporchi
Un altro lurido inverno dai giorni troppo corti
Oggi mi vesto di nero come il sangue dei morti
Il cemento non ha odore, il cemento non è un fiore

Curiosità sulla canzone Il Cemento Non È Un Fiore di Fedez

Quando è stata rilasciata la canzone “Il Cemento Non È Un Fiore” di Fedez?
La canzone Il Cemento Non È Un Fiore è stata rilasciata nel 2011, nell’album “Il Mio Primo Disco da Venduto”.
Chi ha composto la canzone “Il Cemento Non È Un Fiore” di di Fedez?
La canzone “Il Cemento Non È Un Fiore” di di Fedez è stata composta da Andrea Curci, Federico Leonardo Lucia, Francesco Vigorelli.

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