I Pagliacci
Un tempo ridevo soltanto
A veder l'incanto di noi
Vestiti di piume e balocchi
Con bocche a soffietto
E rossetto negli occhi
Scimmie, vecchiette obbedienti
E cavalli sapienti sul dorso giocar
Ridere era come amar
Poi ripetendo il mestiere
S'impara il dovere di recitar
E pompa il salone il suo fiato
E il riso è sfiatato dal troppo soffiar
Di creta mi pare il cerone
S'appiccica al volto il mal del buffone
Ridere vorrei stasera
Ridere vorrei per me
Un, due, tre
All'erta gli elefanti in piedi
Saltino le pulci avanti
Attenti passa il domatore
L'anima che ride
Ride e sempre riderà
Come una preghiera
I trapezi ronzavano elettrici
Uccelli di piuma di un mondo di luna
Legati i compagni per mano
Libravan da pesci vicini e lontano
Si sfioran d'un tratto i due bracci
Appesi nell'aria come due stracci
Sul sangue buttarono rena
Ed entraron di corsa i pagliacci
E sempre ridere per compiacere
La sala piena da mantenere
Che bello udire l'applauso ilare
Gonfiar la sala, scacciare il male
E sempre cedere con batticuore
A sogni e parole da far scoppiare
Il padrone ha la tuba allungata
E ha baffi arditi, in fondo già sa
Che restiamo alla frusta qui uguali
Felici e incapaci di esser normali
E allora ridano gli altri stasera
Ridano gli altri per noi
E allora ridano gli altri stasera
Ridano gli altri di noi