Marcia d’amore

Quante volte mio padre ha visto i raccolti, quante stoppie riarse dal sole
La sua pelle bruciata dall'arido vento, poco pane ma tanto sudore
Poco amore, la guerra, l'emigrazione, poco tempo per vivere e poi
Io suo figlio operaio, nessun cambiamento, poco pane e sudore per noi
L'oppressione ci ha tolto il respiro, la rivolta ci esplode nel cuore
Ma l'amore ci ha unito le mani e il futuro si è fatto migliore
Fianco a fianco, da dentro è scattata una molla,dopo un giorno eravamo una folla
È arrivato il momento di farci ascoltare, su compagni, corriamo a lottare

Oggi, unite le mani a catena
Marceremo per fare la vita migliore, canteremo, la faccia nel sole
Urleremo e anche i sordi dovranno sentire la canzone di un nuovo avvenire

Perché il giorno che allora saremo a guardare
Sia il più bello che il mondo abbia visto spuntare
Ed un popolo immenso da sempre sfruttato
Alla fine sarà liberato

Curiosità sulla canzone Marcia d’amore di Pierangelo Bertoli

Quando è stata rilasciata la canzone “Marcia d’amore” di Pierangelo Bertoli?
La canzone Marcia d’amore è stata rilasciata nel 1974, nell’album “Rosso colore dell’amore”.

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