Per me
Perché te ne penti se te te ne intendi?
Servite ma solo se siete dei servi
Roba dell'altro mondo affranto affronto i preda alla sete i deserti
Le volte che giri con giri di tipi che fanno gli amici e non dicono il vero
Finisce che dopo nell'essere cinico ci riconosci il tuo spirito nero
In bilico tremo su una panchina sulla banchina non mi passa più la mattina
Mi sto irritando si sto in ritardo e voi partiti col treno
Credimi spezza il fiato
Pensare di essere identico a questi
Epici senza epos
Patetici senza pathos
Lei si che mi ha salvato ha stanato
Un cuore massacrato dalle cattiverie sotto le macerie era asfaltato
Tra rullante e cassa vago
Il mito sì l’ho già sfatato
E se il vero vince e il finto casca allora basta vado
Allora basta vado
Allora basta vado
Allora basta vado
Almeno mi ripiglio perché tu non mi ripigli
Ti appigli ad artigli di arcigni malvagi
L’ultimo canto dei cigni nei laghi che gridano verso la fine
Non penso a morire
Penso a lasciare qualcosa migliore di un testo di rime
Carico valico questo confine al massimo so di aver perso con stile
O per lo meno io questo ritengo ridendomi dentro ritento e rimetto la mia anima a posto
Forse soltanto finendo le forze io la riconosco
Vado dannato all’essenza tanto
Cado dall’adolescenza
Canto il primo di tanti drammi perché
Rido degli altri e piango per me