Diario di lacrime

I've seen, you were too sad to cry. Tears are burning up...
Penso facesse troppo freddo per piangere lacrime, si sono solidificate, ghiaccio tra le mie palpebre.
Ho troppi dubbi irrisolti, no spazio per le cazzate. Ho 120 secondi perché erano avvelenate.
Sono solo nella notte in un cazzo di appartamento, grigio come la nebbia, bianco come l'inverno. Cerco di pitturare i muri con delle metafore o facendo il giocoliere con i cuori delle altre.
Li dedico a mia madre, alla sua vita sprecata a rincorrere un cadavere, ad una gioventù bruciata. Ne dedico 90 alla migliore fidanzata, come sincero simbolo di ciò che ha saputo dare.
I've seen, you were too sad to cry. Tears are burning up...
Lo so, lo so me l'hanno detto in tanti che sono cambiato, lo so che preferivi quando ero diverso, ma è proprio per questo che l'ho fatto.
Lo so, lo so, un fulmine non ti rovina se è già soleggiato. Lo so che preferivi quando era diverso ed è per questo che l'ho fatto.
Sono congelato nel tempo come i miei ricordi alias semi dei miei sogni o agenzie di viaggio verso un mondo indefinito.
Sono così stupido da credere ogni volta di avere un passaggio temporaneo in paradiso.
Mi ricordi le stelle di quel 15 agosto. Mi ricordi che siamo schegge, se ci calpestano muoiono. Se sforzo a ricordare, tu resti lontana ed oggi sembra un lunedì in cui corro a Porta Romana.
Ogni volta che piango mi ritorni in mente
Sei la mia nuvola in testa, ogni mia lacrima è un tuo temporale che scende.
E griderò che mi manchi se non avrò più scelta.
Ed è passata più acqua che anni sopra alle mie tempie.
Il mio diario di lacrime è prosciugato.
Lo so, lo so me l'hanno detto in tanti che sono cambiato, lo so che preferivi quando ero diverso, ma è proprio per questo che l'ho fatto.
Lo so, lo so, un fulmine non ti rovina se è già soleggiato. Lo so che preferivi quando era diverso ed è per questo che l'ho fatto. (I've seen, you were too sad to cry. Tears are burning up...)