Favole

Massimo Miolli

Pensa alla vita che vita fai te lo aspettavi è il duemila e venti
Non voglio guai non lo immaginavi
Te lo dico tra i denti
Adesso lo sai tutti dicevano l'avevo detto
Guardati mi sembra che tu come me abbia dei seri problemi d'affetto
Ci impoveriamo vittime di un nuovo modo di farsi la guerra
Non comunichiamo diamo lavoro a psicologi alza la parcella
Ci hanno portato via l'animo scrivo con il vuoto dentro come un pittore che brama dipingere con il talento
Ma senza una mano
Ricordo da piccolo quando chiedevo domani le auto voleranno
Dimmi se è ridicolo vivere come gli schiavi che adorano un dio
Come fosse un tiranno mamma guarda sono come mi volevi
Un lavoratore adulto, un topo a Milano
Dimmi cos'è la felicità
Avere un bambino si lo so già
Un mutuo il lavoro una casa una vita sociale il natale in famiglia che banalità
Pensa al futuro quando tua moglie ti molla grazie a una foto che scrolla
mentre il tuo cuore diventa di ghiaccio e sempre più duro
Tu fingi che va tutto bene dipingiti in faccia un sorriso pagliaccio
Allungami il braccio pompaci dentro tutto il tuo odio e mo cosa faccio
Mi infilo un ago e raggiungerò il podio
Mi stringo il laccio correrò il rischio se sono rose o un fuori vena
Giuro che lo rifaccio

Vorrei credere ancora alle favole
Per non rendermi conto di quanto è triste
Nella musica trovo le note giuste
Per portarti nel cuore le nuvole
Io non voglio morire tra i miei rimorsi
Perché voglio sbranarmi la vita a morsi
Ma è tutto il contrario di come avevo previsto
Qui non c'è la svolta la mia vita è un film già visto

Catene che stringono forte
Chi si accontenta aspetta la morte
Conto le maschere appese sul muro che anche stamattina la indosso sicuro
Fingo felicità avanti agli sguardi infelici di chi non sa ridere e fingere finge di correre
Ma in realtà è fermo dai tempi che furono
Fumavo bianca ero lo chef dei bro così dicono
Pieno di pare ne ho viste di bare fra io come un gatto che muore più volte
Come un cavalloo e le sue briglie sciolte
Rigavo dritto dicevo sempre di sì
Ricordo di chi mi chiamava l'uomo del monte
Avrei voluto con tutto me stesso davvero fare il cantante
Mi accontento lo stesso di mangiare la polvere che mi lasciate
Manco fossi un lattante ho rubato le stelle e te le ho regalate
Nonostante tutte le botte che ho preso dio solo sa quante...

Dimmi cos'è la felicità
Avere un bambino si lo so già
Un mutuo il lavoro una casa una vita sociale il natale in famiglia che banalità
Pensa al futuro quando tua moglie ti molla grazie a una foto che scrolla
mentre il tuo cuore diventa di ghiaccio e sempre più duro
Tu fingi che va tutto bene dipingiti in faccia un sorriso pagliaccio
Allungami il braccio pompaci dentro tutto il tuo odio e mo cosa faccio
Mi infilo un ago e raggiungerò il podio
Mi stringo il laccio correrò il rischio se sono rose o un fuori vena
Giuro che lo rifaccio

Vorrei credere ancora alle favole
Per non rendermi conto di quanto è triste
Nella musica trovo le note giuste
Per portarti nel cuore le nuvole
Io non voglio morire tra i miei rimorsi
Perché voglio sbranarmi la vita a morsi
Ma è tutto il contrario di come avevo previsto
Qui non c'è la svolta la mia vita è un film già visto

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