Gesubambino

L. Dalla / P. Pallottino

Dice che era un bell uomo e veniva... veniva dal mare
Parlava un´altra lingua però sapeva amare
E quel giorno lui prese a mia madre sopra un bel prato
L ora più dolce prima de essere ammazzato

Cosi lei restò sola nella stanza...
La stanza sul porto
Con l ùnico vestito ogni giorno più corto
E benchè non sapesse il nome e neppure il paese
M aspettò come un dono d´amore fino dal primo mese

Compiva sedici anni quel giorno la mia mamma
Le strofe di taverna le canto a ninna nanna
E strigendomi al petto che sapeva
Sapeva di maré
Giocava a far la donna con il bimbo da fasciare

E forse fu per gioco o forse per amore
Che mi volle chiamare come Nostro Signore
Della sua breve vita il ricordo, il ricordo più a grosso
E tutto in questo nome che io mi porto adosso
E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino

Per la gente del porto mi chiamo Gesubambino
E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino
Per la gente del porto mi chiamo Gesubambino...

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