L’esodo
Stelle di carta di questa sera
Ferme alle porte di un'aria prigioniera
Sono i murales dei nostri giorni
Banchine vuote, né attese né ritorni
Insegne spente, niente più voli
L'ultima corsa per ritrovarsi soli
E trascinati dalle maree
Contrabbandati dal fumo delle idee...
Anime scosse da questa danza
Poca fortuna col buio che avanza
In questo secolo di pazienza
Pura esistenza e noi siamo senza
Noi, partiti come in un esodo
Per terre che non si vedono
In un silenzio abissale
Che fa male, che fa male
Questa è la farsa che chiami storia
Questo è il presente, presente di peggiore memoria
Di calcinacci, di pezzi di vetro
Noi corpi nudi con una mano avanti e l'altra dietro
Anime scosse da questa danza
Impallidite dal niente che avanza
In questo secolo di amarezza
Il risvegliarsi è già una prodezza
Noi, partiti come in un esodo
Per terre che non emergono
E questa voglia che sale
Quanto sale... quanto sale
Noi, ormai dispersi in quest'esodo
Senza nemmeno un telefono
Senza fermarsi mai
Senza sentirci mai
Stelle di carta di questa sera
Ferme alle porte di un'aria prigioniera