Gabriele d'Annunzio

Ivan Graziani

Gabriele ha il naso a tubo di stufa
E le calze le cambia a Natale
Lavarsi non serve e il maschio ne perde
È la sua teoria
Lui lustra le scarpe la domenica
Solo per la santa funzione
E spia le mogli degli altri all'acquasantiera

Gabriele è uno schiavo dei porno-libretti
E a casa rinnova un suo rito
Lui stende sul letto le donnine di carta
Poi le chiama per nome
Amore, tesoro, dolcezza mia bella, Sandrona la sexy
Poi si butta per terra, piangendo la sua disperazione

Dopo otto ore di zappa
La voglia di amare
Gli scoppia nel cuore
No, non è bello in campagna e a parte le bestie
È meglio il cappotto e di corsa a Parco Sempione

Gabriele ha sposato la vedova Ricci
Una donna di novantadue chili
Lei lo picchia ogni sera con il nerbo di bue
E gli mette il tacco sul collo
Poi lo chiama: "Tesoro, dolcezza mia bella, Gabriele D'Annunzio"
Poi si butta per terra, piangendo la sua disperazione

Curiosità sulla canzone Gabriele d'Annunzio di Ivan Graziani

Quando è stata rilasciata la canzone “Gabriele d'Annunzio” di Ivan Graziani?
La canzone Gabriele d'Annunzio è stata rilasciata nel 1978, nell’album “Pigro”.

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