La smorfia

Basta non guardare
In fondo alla propria faccia
E non frugarsi dentro agli intestini
Ogni domanda al corpo
Può essere una breccia
Un inizio di inquietudini e di ossessioni

La smorfia avanza da sola
La smorfia non è indulgente, affiora pian piano
E non puoi neanche controllarla
Racconta spietatamente come siamo

E dopo vent'anni si comincia ad avere
La faccia tutta presa da quella smorfia
Che avanza sicura con un percorso preciso
E diventa uno specchio di miseri errori
Non permette a nessuno di esser bello di fuori
Ti vien su dal di dentro e si blocca per sempre sul viso

Basta non guardare
In fondo alla propria faccia
E non frugarsi dentro agli intestini
Ogni domanda al corpo
Può essere una breccia
Un inizio di inquietudini e di ossessioni

La smorfia che porta sul viso
Un uomo a confezionarla ci impiega una vita
E non sempre riesce a terminarla
Da quanto questa smorfia è complicata

E quanti giri ha dovuto fare
Tra le viscere del suo corpo
Quasi avesse un fatale appuntamento
Quante orribili contorsioni
Per raggiungere la sua faccia
Per esprimere tutto il suo fallimento

E l'uomo che ti trovi davanti
In una strada deserta ti fa una certa paura
Non tanto per la sua cattiveria
Ma proprio per la sua bruttura

Basta non guardare
In fondo alla propria faccia
E non frugarsi dentro agli intestini
Ogni domanda al corpo
Può essere una breccia
Un inizio di inquietudini e di ossessioni

Curiosità sulla canzone La smorfia di Giorgio Gaber

Quando è stata rilasciata la canzone “La smorfia” di Giorgio Gaber?
La canzone La smorfia è stata rilasciata nel 1976, nell’album “Libertà Obbligatoria”.

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