I Padri Miei

Giorgio Gaber, Sandro Luporini

[Testo di "I padri miei"]

I padri miei i padri che ci ho avuto io
Erano seri e prudenti
Gli abiti grigi i modi calmi e misurati
Persino nei divertimenti

Parlavano con le donne di casa
Con quell'aria da vecchi padroni
Quel tanto di distacco e di superiorità

I padri miei appassionati di poesia
Nei loro antichi appartamenti
Sotto le lampade di vetro a sospensione
Dietro discreti paraventi

Parlavano e discutevano
Come vecchi europei ammuffiti
Imprigionati dal glicine e dalla stupidità

I padri miei i padri che ci ho avuto io
In un’Italia un po' strana
Non han potuto fare a meno di sognare
L'Africa orientale italiana

Nei padri miei c’è un'aria che assomiglia
Alle foto dei vecchi bersaglieri
Che mostrano a colori la loro dignità

I padri miei non ispiravano allegria
Chiudevano le porte a tutto
E per i giovani vivaci esuberanti
Non avevano nessun rispetto

Punivano e perdonavano
Come vecchi maestri di scuola
Suggestionati dal cuore
E dalla moralità

Ma avevano una certa consistenza
E davano l'idea di persone
Persone di un passato
Che se ne va da sé

Curiosità sulla canzone I Padri Miei di Giorgio Gaber

Quando è stata rilasciata la canzone “I Padri Miei” di Giorgio Gaber?
La canzone I Padri Miei è stata rilasciata nel 1978, nell’album “Polli di Allevamento”.
Chi ha composto la canzone “I Padri Miei” di di Giorgio Gaber?
La canzone “I Padri Miei” di di Giorgio Gaber è stata composta da Giorgio Gaber, Sandro Luporini.

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