Venezia

Luigi Dalfino

Piange Venezia, galleggio tra le lacrime che versa
La sua malinconia pare diversa
Il vento vanta il freddo, gela Dio dalle mie palpebre
Ma La pioggia sfiora solo chi ne è amante
Ci ho fatto un cinema, Ōshima, sai, con ogni tua tossina
La mia arte è posta li dove il tuo sguardo non diffida mai
L'amore porta l'etica agli antipodi, la corromperai
Quando ti accorgerai che siamo simili
Un giorno potrai, sentire la mia voce tra le urla degli angeli
Scriverne gli alibi, pulendone le carceri
Vestirne gli abiti, confonderti tra i volti che, cercando il mio, ti sembreranno unanimi,
Tra i diavoli, c'è sole
Mi trovo dove
L'ispirazione ha ispirazione
Lontano da ogni forma, perdizione, ma ne sento la mancanza, il calore, l'ebbrezza, assenza di ragione
Sei Venezia, tristezza da esposizione
Cerco un battito
Come un poeta ricerca un classico
parole cadono fra
come bastassero, oggi
Alle persone manca il tatto
E io ci ho perso il tatto, nel cercar quello che lasciano
Ti ho visto in giro seppellire le ferite
Per paura che ognuno potesse leggerle ed uccidere te
La pioggia ora che cancella le mie impronte
Sarà dose per le volte che negli anni avrai bisogno di me
Ora la sabbia ti circonda come altre forme d'essere che d'essere hanno smesso e hanno smarrito la via
Mi rivedrai in un tempo perso, mi riconoscerai da un gesto
Quando il vento ne avrà abbracciato la scia
Ti ho visto in giro seppellire le ferite
Per paura che ognuno potesse leggerle ed uccidere te
La pioggia ora che cancella le mie impronte
Sarà dose per le volte che negli anni avrai bisogno di me
Ora la sabbia ti circonda come altre forme d'essere che d'essere hanno smesso e hanno smarrito la via
Mi rivedrai in un tempo perso, mi riconoscerai da un gesto
Quando il vento ne avrà abbracciato la scia
Ma con te Tremo
Se c'è contatto visivo
Come se gelido vento m'ispezionasse la pelle
Ma se distogli lo sguardo è perché hai paura del mio
Come io con gli occhi di Dio
E se fossimo solo prede?
Alzo il tenore, timore, terrore,
L'amore uccide, come il signore
Scrivo senza penna, canto senza voce
Oggi Venezia mostra il suo lato migliore
Malinconia d'arista, giù in un sorso di liquore
Dimmi cos'è la verità
Ció che ti appare o un'interpretazione?
Un cinema con o senza colorazione?
Ne vendo immagini, senti le vibrazioni?
Scrivo lettere per i posteri, pensieri a posteriori
Sento te, come un flusso di coscienza, vissuto con incoscienza
Oggi La città piange la tua assenza
L'essere umano non è un essere a caso, caso mai è un caso dell'essere e lettere danno significato a me

Curiosità sulla canzone Venezia di Gigi

Chi ha composto la canzone “Venezia” di di Gigi?
La canzone “Venezia” di di Gigi è stata composta da Luigi Dalfino.

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