Morta per autoprocurato aborto

La stanza tua piena di fiori
E due coltelli i testimoni di un
Rito che non ha padroni
Un rito l'unico rimedio a libertà
Negate a volontà spezzate
In mezzo al sangue lei per
Terra vinceva la sua guerra
Senza parlare senza accusare dei
Suoi tre mesi di dolore di rancore di timore
Ecco l'immagine e tutto a un
Tratto mi sembra assurdo
Le strade son di burro si scivolava
Si sprofondava che si faceva noi
Dov'è il coraggio di continuare a dar la vita
Tra le macerie se la gente non ci sente più
Forse daranno un paradiso a donne come lei
Che così han deciso e
In tutta questa ditruzione
Io cerco un'altra direzione ma
Sono già troppo lontana
Quel coso brucia dentro me dentro
Di me dentro di me
Si torce l'anima cos'è successo
Che cosa resta adesso
Che cosa suono io le grida spaesate
Le mani morsicate sue

Curiosità sulla canzone Morta per autoprocurato aborto di Gianna Nannini

Quando è stata rilasciata la canzone “Morta per autoprocurato aborto” di Gianna Nannini?
La canzone Morta per autoprocurato aborto è stata rilasciata nel 1976, nell’album “Gianna Nannini”.

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