Non sono in vena!
Rodolfo chiude l'uscio, depone il lume, sgombra un angolo del tavolo, vi colloca calamaio e carta, poi siede e si mette a scrivere dopo aver spento l'altro lume rimasto acceso: si interrompe, pensa, ritorna a scrivere, s'inquieta, distrugge lo scritto e getta via la penna
RODOLFO
Sfiduciato
Non sono in vena
Si bussa timidamente all'uscio
Chi è là?
MIMÌ
Di fuori
Scusi
RODOLFO
Alzandosi
Una donna!
MIMÌ
Di grazia, mi si è spento il lume
RODOLFO
Corre ad aprire
Ecco
MIMÌ
Sull'uscio, con un lume spento in mano ed una chiave
Vorrebbe... ?
RODOLFO
S'accomodi un momento
MIMÌ
Non occorre
RODOLFO
Insistendo
La prego, entri
Mimì, entra, ma subito è presa da soffocazione
RODOLFO
Premuroso
Si sente male?
MIMÌ
No... nulla
RODOLFO
Impallidisce !
MIMÌ
Presa da tosse
Il respir... Quelle scale...
Sviene, e Rodolfo è appena a tempo di sorreggerla ed adagiarla su di una sedia, mentre dalle mani di Mimì cadono candeliere e chiave