Johnny lo Zingaro

Alessandro Severini, Marino Severini, Massimo Bubola

Johnny lo zingaro, scarpe di serpente
Con il suo sguardo lontano
Virna la bruna, cuore di vetro
Sette anelli d'oro scuro per mano
Li hanno visti sparare alla luna
Verso l'alba in quel vecchio luna park
Là dove il vento piega le spade
Dove i cani disegnano le strade
Venderà cara la pelle
Johnny non si arrederà
Senza tetto, né patria né stelle
Né donna, né casa, né terra
Lo catturerà
Tracce di sangue
Gomme di fuoco
Urlano le sirene
Presero Johnny
E Virna la bruna
C'è chi li vide in catene
Tutta la notte
Dentro in questura
Con la mascella spezzata
E poi il mattino
Dentro in pretura
Vent'anni come una pisciata
Venderà cara la pelle
Johnny non si arrenderà
Né finestre, né mura, né celle
Mai potranno fermare la sua libertà

Venderà cara la pelle
Johnny non si arrenderà
Senza tetto, né legge né stelle
Né donna, né casa, né terra
Lo catturerà
Io sono un ladro
Ho imparato a rubare
Come ho imparato a suonare
Io sono un ladro
E ho imparato a rubare
Come mio nonno e mio padre
Io sono un ladro e
Non un assassino
E dell'inferno ho paura
Non è la legge dei Gages e dei giusti
Che chiuderà l'avventura
Venderà cara la pelle
Johnny non si arrenderà
Senza tetto, né legge, né stelle
Né uomo, né donna, né vento
Lo raggiungerà
E venne la morte
Con i denti d'argento
E prese Irma per mano
Entrò nel letto
Nel bianco silenzio
Nel rosso del ventre gitano
Oh, Johnny
Oh, Johnny
Corri, corri, Johnny
Corri, corri, Johnny

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