Vienna

DONATO BATTAGLIA, VALERIO NEGRINI, Camillo Facchinetti

Donna sul ponte alla porta dell'est:
passa un filo di nuvole sugli occhiali di lei.
Vienna leggera, catturami un'altra volta,
con i miei nodi da sciogliere
fra le mani di lei.
Aria d'argento soffia dall'Ungheria,
come un serpente domestico il Danubio va via.
Vienna pastello, cancellami la frontiera,
con tutti i voli che partono
e ogni treno che va.
Fari di sole fragile, occhi di smalto blu
e il passaporto pesa sempre più.
Giugno dai muri tiepidi dietro le labbra di lei,
mentre mi prende e mi risponde e mi pretende qui.
Donna alle spalle alla porta del sud
ed un riflesso che scivola fra le ciglia di lei.
Vienna sospesa nel sogno di luna nuova:
è una ferita fra gli alberi
l'autostrada che va.
Sorsi di buio limpido bagnano gli occhi miei
ma non so mai fermarmi, come mai?
Vienna di legno e fragole,
resta nel sogno con lei
c'è un orizzonte troppo presente che mi pretente già.
Vienna per niente,
per andarsene come al solito.

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