Amiamo la guerra
[Testo di "Amiamo la guerra"]
Finalmente è arrivato il giorno dell'ira
Dopo i lunghi crepuscoli della paura
Finalmente stanno pagando la decima dell'anime
Per la ripulitura della terra
Ci voleva, alla fine, un caldo bagno di sangue nero
Dopo tanti umidicci e tiepidumi di latte materno e lacrime
Ci voleva una bella innaffiatura di sangue per l'arsura dell'agosto
E una rossa svinatura per le vendemmie di settembre
E una muraglia di svampate
È finita la siesta della vigliaccheria, della diplomazia
Dell'ipocrisia e della pacioseria
I civili son pronti a tornar selvaggi
Gli uomini non rinnegano le madri belve
Non si contentano più dell'omicidio al minuto
Chi odia l'umanità, e come si può non odiarla
Si trova in questi tempi nel centro di felicità
La guerra, con la sua ferocia, nello stesso tempo
Giustifica l'odio e lo consola
La guerra, infine, giova
I campi di battaglia rendono, per molti anni, assai più di prima
E il fuoco degli scorridori e il dirutarnento dei mortai
Fanno piazza pulita delle vecchie case e delle vecchie cose
Quei villaggi sudici che i soldatacci incendiarono
Rimarranno anche troppe cattedrali gotiche
E troppe chiese e troppe biblioteche e troppi castelli
Per gli abbrutimenti e i rapimenti e i rompimenti dei viaggiatori e dei professori
Dopo il passo dei barbari nasce un'arte nuova fra le rovine
Amiamo la guerra ed assaporiamola da buongustai finché dura
Perché spaventosa e tremenda e terribile e distruggitrice
Dobbiamo amarla con tutto il nostro cuore di maschi